Delle persone ho già parlato, ma la Blogfest era "manifestazione". Dire Barcamp è riduttivo, era proprio una "festa" e per questo vanno ringraziati Gianluca e Ilaria. Credo sia stato davvero difficile portare sino alla fine una struttura del genere.
Se poi si considera che è stata necessaria una riorganizzazione logistica in corso d’opera causa maltempo, che ha obbligato gli organizzatori a spostare i vari eventi sparsi per le piazze di Riva in una unica area coperta, il palazzo dei congressi, si capisce cosa intendo per "difficile".
Alcune considerazioni sono d’obbligo, non per criticare tout court, ma perchè so che ognuno vuole imparare dagli eventi precedenti per migliorare i successivi e spero che possano servire:
Credo che da un lato sia stato un vantaggio l’aver unito i vari eventi, perchè durante la mattina in cui si è potuto tenere i vari camp nelle piazze, ho avuto l’impressione che fosse tutto molto dispersivo.
I blogger sono stati divisi in due tipologie: Guest e "altri". Considero questa una necessità legata alla tipologia di evento che si è voluto organizzare, che come contenitore non può essere paragonato al tipico barcamp, ma piuttosto ad una manifestazione in cui i visitatori devono essere tenuti separati dalle "personalità". Questo però ha rischiato di far perdere alla manifestazione la cosa più importante, la socialità tra le persone. Se alcuni blogger potevano entrare al Tiffany e altri no, è chiara la difficoltà di relazione. Anche in questo caso il maltempo è stato d’aiuto, spostando di fatto l’area coperta principale dal Tiffany al palazzo congressi, bypassando il problema, però non è una cosa da Barcamp, in un barcamp NON SI FA.
Ho trovato invece di cattivo gusto e una mancanza di rispetto verso i blogger, il fatto di far pagare 15 euro la registrazione alla manifestazione. Perchè di questo in pratica si trattava.
Certo tutti gli eventi erano gratuiti e non era necessario registrarsi, ma far pagare 15 euro per avere una maglietta, delle caramelle ed un badge con scritto a penna il proprio nome è una cosa che non mi sono proprio spiegato. Se con l’acquisto fosse stato possibile ad esempio entrare al Tiffany l’avrei capito, non condiviso ma capito, ma cosi la cosa non ha avuto nessun senso. Gli sponsor che fanno pagare i gadget?
Non perchè io volessi gadget o cose varie, ma ho girato tutta la giornata senza uno schifosissimo badge che dicesse agli altri chi sono, ma più che altro che dicesse a me chi erano gli altri. Questo è essenziale in manifestazioni del genere. Un banco in cui registrarsi è ESSENZIALE. Infatti lo cercavano tutti. Certo i blogger importanti lo avevano, proprio quelli che riconosceresti anche senza, ma gli altri?
All’interno della festa invece i vari barcamp sono stati molto interessanti. In mattinata sono passato dal Fashioncamp e dal Foodcamp e ho trovato lo spirito della conversazione che cercavo. Complimenti a chi si è dato da fare per farli.
Nel pomeriggio ho seguito il myblogcamp, dove Daniela Cerrato (responsabile contenuti Virgilio) ha utilizzato alcuni blogger per presentare la piattaforma di Virgilio.
Interessanti i blog presentati e la discussione creata. Non so però se è stato raggiunto l’obbiettivo della presentazione. Infatti non si è capito perchè un neo blogger dovrebbe aprire il proprio blog su myblog invece che su una delle altre piattaforme come wordpress, blogger, splinder ecc.
Si è parlato dei blog e non della piattaforma. Certo il nome ora è più conosciuto di prima, ma forse il "focus" migliore è stato un po’ perso.
E poi, visto che alcuni di questi blog presentati non sono nati su myblog, ma sono stati profumatamente "comprati" perchè si spostassero su quella piattaforma, forse è addirittura meglio iniziare altrove, cosi da sperare poi di essere pagati per andare li, piuttosto che crescere li, portando a Myblog quello che cerca senza ottenere i vantaggi degli altri. Boh, mi sarebbe piaciuto discuterne con la responsabile, ma l’accavallarsi degli speech non me lo ha permesso.
Sono infatti dovuto passare di corsa a sentire il dibattito “L’informazione in formazione”.
La cosa che ho apprezzato di più è stata che hanno avuto la decenza di non chiamarlo barcamp. Infatti è stata la solita discussione tra "seduti al tavolo" in cui il pubblico faceva solo da scusa piuttosto che da destinatario della comunicazione. Totalmente scollegati dalla realtà, continuano a discutere di quello che sarà e di quello che potrebbe essere, non rendendosi conto che ne frattempo molto già è, indipendentemente da loro.
Alla fine le domande da fare sarebbero state tante, ma mancava l’interesse a sentirle da parte dei relatori, per cui il tutto si è chiuso senza "discussione".
Per riassumere le mie sensazioni mi è venuta immediatamente alla mente la frase di un noto giovane dirigente Telecom Italia " respiro sfiducia, respiro aria di… paura".
Alla fine si è passati alla premiazione dei Macchianera Blog Awards.
C’è stato qualcuno che li ha presi pure sul serio, domandandosi perchè abbia vinto uno piuttosto che un altro, distogliendo cosi l’attenzione da quello che era il vero unico spettacolo: Selvaggia Lucarelli.
Ma sul premio dei MBA dedicherò un post a parte.
Mi è dispiaciuto invece non poter partecipare all’ ADVCamp organizzato da Nicola Mattina, essendosi svolto domenica mattina (ma Nicola lavorerà solo part time, me lo sono sempre chiesto ) ma fortunatamente sono state messe in rete le videoregistrazione degli interventi per cui ho potuto guardarlo.
Quello è un vero, professionale, intelligente Barcamp.
L'articolo Blogfest 2008 Riva del Garda e la manifestazione sembra essere il primo su Blog di Felter Roberto.